Un piccolo barboncino (ha soltanto tre mesi) che ha già rivoluzionato la vita dei suoi padroncini, Alessia e Francesco.
Lei è Alessia, lui è Francesco, detto Cheto. Si sono conosciuti ai tempi dell’università e da allora non si sono più lasciati. Dopo le lauree, hanno viaggiato molto, hanno vissuto all’estero finché un giorno hanno scelto di tornare in Italia e hanno preso casa a Milano. Avrebbero voluto un cane fin dall’inizio della loro relazione, ma erano consapevoli che non sarebbero riusciti a dedicare al cane il tempo necessario per crescerlo al meglio.
Ora, invece, quel tempo ce l’hanno e nella loro bella famiglia è arrivato il cucciolo Isi: un vortice di pelo, allegria e vivacità.
D. Perché hai scelto proprio questa razza?
Abbiamo scelto questa razza per vari motivi; esteticamente ci è sempre piaciuta, ma ne abbiamo valutato anche gli aspetti più pratici, come il non fare la muta del pelo (il mio compagno è un po’ allergico) e le ridotte dimensioni. Dato che nel periodo pre-covid abbiamo sempre viaggiato molto, volevamo un cane che potesse essere portato facilmente in aereo e che fosse accettato in strutture ricettive e ristoranti senza troppi problemi. Amici, parenti e persone incontrate al parco ci hanno poi sempre descritto il barboncino come una razza molto intelligente e adatta a chi è alla sua prima esperienza con un cane. Inizialmente avevamo pensato anche ad altre razze. Poi, quando lo abbiamo visto dal vivo, non abbiamo avuto più dubbi!
D. Tre aggettivi per descrivere il tuo cagnolino
Dolcissimo, simpatico, ma soprattutto VIVACE!
D. È il tuo primo cane?
Sì, Isidoro è il primo cane mio e del mio ragazzo.
D. Com’è la vostra giornata tipo?
Isidoro ha poco più di tre mesi ed è con noi da poco più di un mese. Quindi, non abbiamo ancora una vera e propria giornata tipo. In questo momento, io e il mio compagno lavoriamo da casa, per cui siamo facilitati nel prenderci cura di lui intanto che è così piccolo.
Dopo un primo periodo di assestamento, diciamo che la giornata tipo è questa:
Isi si sveglia (o meglio CI sveglia) intorno alle 7.30, chiamandoci dal suo recinto in soggiorno (per il momento non lo lasciamo ancora libero in casa di notte, ma ha un suo recinto con cuccia, ciotola dell’acqua, giochi e traversina). Normalmente si gioca un po’, poi fa un altro pisolino e alle 8.30 è il momento del suo primo pasto. Passa la mattina giocando da solo, passeggiando in giro e ogni tanto chiede di salire in braccio a me e si appisola mentre sono in conference call coi colleghi.
Pranza intorno alle 13.30, quando anche noi ci fermiamo per mangiare. Da quando ha completato il ciclo vaccinale, poi, al pomeriggio e alla sera cerchiamo di portarlo fuori e insegnargli a fare i suoi bisogni al parco, in modo da abbandonare l’uso delle traversine in casa nel giro di qualche mese. Fortunatamente viviamo vicino a un parco nuovo e ben tenuto, dove può prendere confidenza con l’esterno e con gli altri cani. È una cosa che facciamo già da prima che finisse le vaccinazioni, tenendolo in braccio, proprio perché ci è stato detto che è importante introdurre da subito il cucciolo all’ambiente fuori casa. Questi primi giretti sembrano piacergli molto, ma lo stancano anche tantissimo. È piccolo! Quando arriva la sera, Isidoro è molto stanco, ma dopo aver mangiato si ringalluzzisce e continua a giocare fino quasi a mezzanotte.
D. Perché avete scelto di chiamarlo così?
Negli allevamenti riconosciuti ENCI, i cuccioli devono avere il nome che inizi con una precisa lettera dell’alfabeto, un po’ come avviene per le targhe delle auto. In effetti, tutti i cani dotati di un pedigree serio hanno un nome che gli viene dato dall’allevatore e che compare nei suoi documenti. Di norma, poi, il padrone dà al cane anche un altro nome, quello che preferisce. Nel caso specifico del nostro Isidoro, l’allevatrice ha piacere che il nome ufficiale e quello scelto dal padrone coincidano. Ci ha chiesto un nome che iniziasse con la lettera I perché nel mese di febbraio i cuccioli del suo allevamento dovevano avere quella iniziale. Abbiamo subito pensato a Isidoro e non ci si è più tolto di mente. Purtroppo, però, il nome Isidoro era già stato dato a un cane di una cucciolata precedente, quindi in extremis sul pedigree l’abbiamo chiamato semplicemente Isi.
Poi per noi è rimasto Isidoro, ma la verità è che lo chiamiamo comunque Isi, per semplicità.
D. Hai qualche episodio particolarmente divertente che vorresti raccontarci?
I primi giorni, da padroni inesperti, tendevamo a tenerlo soprattutto confinato nel suo recinto e a lasciarlo uscire solo dopo aver verificato che avesse appena fatto pipì. Lui in qualche modo deve aver capito l’antifona perché, non appena veniva messo nel recinto, andava a bere e poi si posizionava sulla traversina, facendo una sola goccia di pipì. Poi, ci guardava come a dire: “Ok, l’ho fatta. Mi tirate fuori da qui?”
Un’altra cosa strana è successa proprio in questi giorni in strada: una signora tutta elegante e raffinata, dopo i complimenti di rito, si è abbassata la mascherina e ha permesso al piccolo Isi di riempirla di baci in faccia. Non ce lo saremmo mai aspettati!
D. Qual è il suo piatto preferito? E i suoi giochi? E i suoi passatempi?
Non sappiamo se esista un piatto preferito… La verità è che il nostro Isi mangerebbe qualsiasi cosa! Sembra sempre affamato e quando capisce che gli stiamo preparando la ciotola inizia a farci fretta! Sicuramente gli piace molto essere premiato (quando si siede, o dà la zampa) con pezzetti di mela o cetriolo.
Per quanto riguarda i giochi ha un orsetto con cui dorme che gli piace molto, e poi giochi di vario tipo, da quelli in gomma da masticare, alle corde, alle palline. In realtà, da qualche giorno il suo gioco preferito sembra essere un semplicissimo sottovaso di plastica verde, che si porta in giro per casa!
Il suo passatempo preferito, invece, ci è stato consigliato dal suo educatore; è una scatola di scarpe di cartone piena di pezzi di carta, in cui nascondiamo pezzetti di mela o cetriolo. Lo facciamo quando abbiamo bisogno di un attimo di tranquillità, perché lui si appassiona alla ricerca e per un po’ resta occupato.
D. Ha un miglior amico con cui gioca?
Purtroppo non ha ancora un migliore amico, perché finora non abbiamo una vera e propria “tabella di marcia” dei giretti, quindi non abbiamo mai incontrato lo stesso cane due volte. Noi invece già riconosciamo qualche cane nella nostra zona con cui ci piacerebbe che stringesse amicizia. Ci piace cercare di fargli avere, in questa prima fase, esperienze di socializzazione positive, quindi tendiamo a preferire cani molto tranquilli e che siano pazienti con un cucciolo un po’ vivace come lui.
D. Qual è il posto più bello che avete visitato insieme?
Essendo con Isi soltanto da un mese, ci siamo mossi poco, vista anche la situazione della pandemia. Ieri, però, nel pomeriggio siamo stati nella zona delle colonne di San Lorenzo (viviamo a Milano), dove non andiamo spesso, e lui ha potuto giocare in un parco e conoscere molti cagnolini. Quella zona è davvero bella, ci sono chiese e piazzette stupende. Per il resto, speriamo di poterlo portare presto al mare, per farlo giocare in spiaggia.
D. Quali sono le cose che il vostro cucciolo vi sta insegnando?
Credo che per quanto ci si possa preparare ad accogliere un cane, l’esperienza si riveli poi sempre piena di aspetti nuovi e inattesi. Almeno, per noi è stato così! Sicuramente Isi ci sta insegnando ad essere più pazienti e tolleranti, innanzitutto con lui, e poi di riflesso con noi stessi e con il mondo che ci circonda. E poi la sua felicità nel vederci la mattina è davvero impagabile, ti fa iniziare la giornata con un sorriso.
D. Come avete conosciuto la nostra pagina @nemiciinvisibili? Avete consigli per migliorarci?
Ci ha invitati a partecipare al contest una ragazza conosciuta su instagram (@posiebooboo) che ha due bellissime barboncine e che ci ha dato tanti consigli già dai primi giorni di convivenza con Isi! È stato così che abbiamo conosciuto la pagina, ma sicuramente siamo piuttosto sensibili all’argomento; Isidoro ha dovuto subire ben SEI sverminazioni! Tuttora, nelle sue prime passeggiate, cerchiamo di evitare che venga a contatto con i bisogni di altri cani e stiamo molto attenti dato che il suo sistema immunitario è in via di sviluppo. La vostra pagina svolge un lavoro di sensibilizzazione molto importante: la consigliamo a chi vive in grandi città come noi. A Milano ci sono molti animali provenienti dall’est Europa che non hanno avuto i controlli e le cure necessarie. Purtroppo, le aree cani (ma anche i parchi e i marciapiedi) possono trasformarsi in luoghi pericolosi per i nostri cuccioli.